Il Portogallo in cifre

Il Portogallo sta cambiando… W il Portogallo!

480 medici ogni 10.000 abitanti nel 2016, erano 340 nel 2008.
Nuclei familiari con accesso a Internet? Erano 55% nel 2007 e sono passati al 77% nel 2017.
Per contro, come la maggior parte dei paesi europei, anche il Portogallo sta invecchiando: nel 2018 si contavano 157 anziani per ogni 100 giovani e la percentuale dei pensionati è passata dal 33,6% nel 2000 al 40,2% nel 2018.

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Sono solo numeri e percentuali, è vero, ma raccontano un Paese che sta cambiando e lo sta facendo in fretta.  Le tre EFFE, Fatima-Futebol-Fado, il trinomio che ha sedato questo Paese in passato, sembrano meno decisivi per il futuro (primeira liga a parte).  Certo, la punta di diamante del cambiamento resta l’asse Lisbona-Porto, le due aree metropolitane che fanno da traino per l’economia e la cultura, dove centri di eccellenza per la ricerca medica (la clinica e la fondazione Champalimaud, un modello di efficienza a livello europeo) e spazi di programmazione artistica (la Casa da Música di Porto) rendono il Portogallo un paese tutt’altro che marginale.

Casa da Musica

Le leggi per la protezione sull’ambiente varate all’unanimità dal Parlamento alcuni mesi fa, sono un segno di un paese che, almeno sulla carta, vuole modernizzarsi.

Ovviamente in un Paese che cambia pelle i prezzi aumentano, e sono trainati da una domanda diversificata: accanto ai Portoghesi, sempre più convinti consumatori del Made in Portugal, si fanno avanti i residenti stranieri più o meno abituali.  Nel 2018, il numero di stranieri residenti era 480 000, e tra le nazionalità che hanno registrato l’aumento percentuale maggiore si segnalavano gli italiani con una crescita del 45,9% rispetto al 2017, i francesi aumentati del 29,1% rispetto all’anno precedente e, i brasiliani con un aumento del 23,4%.  I nuovi residenti alimentano una domanda di prodotti differenti da quelli tradizionali, talvolta non ancora disponibili sul mercato, o disponibili limitatamente ai centri urbani maggiori.

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Nei messaggi pubblicitari, accanto al risparmio fa capolino la qualità, seguita dal servizio su misura, dall’assistenza post-vendita mentre la gamma dei prodotti e dei servizi disponibili si sta ampliando. Durante la pandemia le abitudini di consumo si sono modificate come ovunque, e si è segnalata una crescita esponenziale di acquisti online (grazie anche al pagamento mediante Multibanco), in primis prodotti farmaceutici, videogiochi ma anche informatica, articoli di fitness, prodotti da supermercato, servizi di “food delivery”, Glovo e Uber Eats i due principali e, non meno importanti, le macchine per fare il pane.

chef preparing vegetable dish on tree slab

Ovviamente, durante lo stato di emergenza tra i contenuti digitali più richiesti al primo posto troviamo i servizi di streaming (+ 380%), ma il dato più sorprendente è l’impennata nella ricerca dei metodi per smettere di fumare: il traffico online di questo servizio è più che triplicato tra fine febbraio e fine marzo 2020. 

Questa sì che è una bella sorpresa! In un paese che già è tra i meno inquinati in Europa https://aqicn.org/city/portugal/lisboa/olivais/, l’abbadono di questa pessima abitudine costituirebbe un vantaggio anche per il Serviço Nacional de Saúde. Il Portogallo sta cambiando.

“Gli unici interessati a cambiare il mondo sono i pessimisti, perché gli ottimisti sono contenti di quello che hanno.” Josè de Souza Saramago

Fonti: Pordata – Retrato de Portugal na Europa, Edição 2018, Fundação Francisco Manuel dos Santos.
Relatório de Imigração, Fronteiras e Asilo, RIFA 2018, da parte del SEF Serviço de Estrangeiros e Fronteiras.
https://www.portugal.gov.pt/pt/gc21/comunicacao/noticia?i=numero-de-estrangeiros-a-residir-em-portugal-e-o-mais-elevado-de-sempre

https://www.publico.pt/interactivo/portugal-meio-gas-que-mudou-pais-suspenso

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