Leiria, vivace e colorata… di verde.

 “Não tenhamos pressa, mas não percamos tempo.” José de Sousa Saramago

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Uscendo da Lisbona e andando verso nord sembra che uomo e natura abbiano trovato un’ottima coesistenza, integrata e sostenibile: il Portogallo centrale è una terra collinosa dove dominano l’agricoltura, i boschi, le foreste e dove  la densità abitativa degli insediamenti, per lo più “aldeie” (villaggi e paesi), è ben lontana dagli indici, ad esempio, di Italia e Germania, o della stessa Lisbona.
A circa 70 km a sud di Coimbra, e a 20 km dalla costa atlantica, si arriva a Leiria, 60 mila abitanti, che si presenta subito come una città moderna, contemporanea, viva ed “attiva”, pur mantenendo intatto il suo caratteristico “look” portoghese nel centro storico dominato dal castello.
Leiria è vivace e colorata, è piena di giovani, di famiglie e di bambini che ne percorrono le stradine centrali, i parchi, i numerosi negozi, i centri commerciali e le loro “food courts”; allo stesso tempo, nella miglior tradizione portoghese, è molto tranquilla e davvero adatta a chi vuole coniugare socialità e tranquillità, provincia è città, passato e presente.

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Inoltre, offre diverse specialità  gastronomiche: la “chanfana”, arrosto in due versioni, carne di maiale o di capretto, e tra i dolci conventuali, le “brisas do Lis”, a base di mandorle.
Altra caratteristica piacevole di questa città è il suo clima essenzialmente di tipo oceanico, con temperature medie invernali diurne tra gli 8 e i 10 C°, mentre la primavera e l’autunno sono miti e piovosi. L’estate è decisamente calda e spesso si registrano incendi nei dintorni e nella pineta verso il mare.
Moderna e industriosa, Leiria sfoggia con orgoglio dei veri gioielli storici: il castello (inizio XII sec.) e le due torri che la sovrastano, la centrale piazza Rodrigues Lobo, “la Sè”, la cattedrale dell’Immacolata Concezione, del XVI sec., la Igreja do Espirito Santo, il Santuario de nossa Senhora de Encarnaçao e la romanica Igreja de Sao Pedro.
Ma non mancano le oasi di verde per le passeggiate e l’attività fisica, il parco comunale e i giardini Luis de Camoes sono posti quasi frontalmente sulle rive opposte del fiume Lis. Nel castello si svolgono annualmente diversi eventi culturali; nella chiesa di San Pietro il festival annuale della musica, nei teatri “Miguel Franco” e “Josè Lucio da Silva” oltre alle rappresentazioni teatrali, si svolgono spettacoli di danza, musica e cinema.  Anche nel centro della città i vari caffè ospitano diversi eventi culturali.

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Leiria è la città natale dei poeti Francisco Rodrigues Lobo (1580-1621) e Afonso Lopes Vieira (1878-1946).
Qualche dato storico: Leiria fu fondata dai Romani come “stazione di viaggio” sulla strada che andava da Lisbona a Braga, fu occupata dagli Arabi nell’ VIII sec. e riconquistata dal re Alfono I “il Conquistatore” nel 1142; per un certo periodo, all’inizio del XIV secolo, fu residenza reale con l’insediamento della corte del re Dionigi I “l’agricoltore” e della la consorte, Isabella d’Aragona (la Santa).  Certamente Dionigi I fu il primo promotore dell’industria di Leiria.
Un particolare simpatico: l’antico nome romano di Leiria era “Collippo” e ancora oggi i suoi abitanti sono orgogliosi di definirsi “coliponensi”.
Leiria è davvero una bella città e va visitata con calma: come sempre, scritti e fotografie possono informare e suggerire, ma sono i nostri sensi a permetterci di gustare, capire e apprezzare quanto ci circonda fino in fondo.

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