E’ un esempio delle conversazioni che si colgono ai tavoli dei caffé passeggiando sul lungofiume.
Le lingue europee qui si intrecciano quasi a dare vita ad un “europese”, che racchiude in sé portoghese, inglese, francese, tedesco, spagnolo o altri idiomi a seconda degli avventori impegnati nella conversazione. Ovviamente i fondamenti lessicali dell’europese sono portoghesi: è partendo dalla lingua di Camões che si avviano le conversazioni. Camões non ce ne voglia se spesso la sua lingua è “estrangada”, rovinata.
Trascendere le barriere delle lingue europee è un gioco, divertente e serio al tempo stesso perché richiede impegno ed una forte determinazione a comunicare malgrado la lingua, sperimentando suoni nuovi senza alcuna remora scolastica.
Qui si calpestano grammatica e accenti, sintassi e lessico: ciò che è veramente importante è comunicare, trasmettere un concetto, un’idea, un’opinione o… raccontare una barzelletta (la cosa più difficile!)
E’ una ginnastica mentale che mantiene giovani ci assicurano gli attempati avventori che si sono stretti intorno al tavolo, desiderosi di scambiare quattro chiacchiere in quattro lingue.
Ha proprio ragione il poeta…
“Mudam-se os tempos, mudam-se as vontades,
Muda-se o ser, muda-se a confiança;
Todo o mundo é composto de mudança,
Tomando sempre novas qualidades.”
Luís Vaz de Camões