Tomar: l’acqua e la pietra.

“Un uomo ha bisogno di fare la sua provvista di sogni.” José de Sousa Saramago

Ecco un ponte in pietra e un fiume tranquillo che scorre sotto il ponte.  Una cittadina romantica, i cui colori ricordano un dipinto di Cézanne.  Un magnifico convento con otto chiostri.  Un centro storico permeato dalla presenza dei cavalieri Templari.  No, non è la trama del Codice da Vinci di Dan Brown. OLYMPUS DIGITAL CAMERA
Questa è Tomar, il tesoro nascosto nel cuore del Portogallo, dove natura e cultura, storia, arte e misticismo si fondono per dare forma ad una città unica.
Il fiume che l’attraversa è il Nabão, il ponte è romano, il convento è quello di Cristo.  Storia e architettura si intrecciano: il portale della chiesa di São João Baptista, il monumento nazionale che delimita Praça da Republica, offre un brillante esempio di arte manuelina del XV secolo.  Mentre l’eremo di Nossa Senhora da Conceição, altro monumento nazionale risalente al XVI secolo, riflette l’influenza del classicismo italiano sull’architettura portoghese.  Di progettazione italiana è anche l’acquedotto dos Pegões, XVI-XVII sec., che riforniva d’acqua il Convento do Cristo.
Il più ampio parco cittadino è la Mata de Sete Montes, un’area di 39 ettari protetta dallo stato ai piedi del Castello di Tomar, e sorge appunto su 7 collinette ricoperte di cipressi, ulivi centenari, roveri e querce e dal bosso che delimita i giardini alla francese.  Qui, secondo la tradizione, si svolgevano i rituali d’iniziazione dei cavalieri. OLYMPUS DIGITAL CAMERATuttavia il parco più curioso è quello dell’isoletta di Mouchão in mezzo al fiume Nabão, collegata alle due rive da due ponti pedonali a due passi dal ponte romano e dal complesso dell’antico mulino della città.  OLYMPUS DIGITAL CAMERAE che dire della misteriosa chiesa di Santa Maria dos Olivais? La chiesa, risalente al XII secolo, esempio di un puro gotico, è un’altra testimonianza della presenza dei Templari.   Santa Maria dos Olivais sorge a sinistra del fiume Nabão, sui resti di un monastero benedettino del VII secolo che delimitava l’antica città romana di Sellium.  Nel 1195 divenne il panteon dei maestri dell’ordine da Gualdim Pais in poi.
Curiosa chiesa: lo stesso nome anticamente designava il quartiere dos Olivais nella parte orientale di Lisbona.  Ma c’è altro: per accedervi invece di salire verso il portale, si scende una scala e passato il portale incorniciato da un magnifico rosone si rimane sorpresi dall’abside sormontata da una stella a cinque punte.
La torre antistante la chiesa era una torre di avvistamento convertita in campanile. OLYMPUS DIGITAL CAMERATomar è avvincente.  Nel cuore del Portogallo si nasconde questa affascinante città con i suoi ristorantini all’aperto, all’ombra delle fronde di rua dos Arcos, i suoi caffé storici come il Café Paraíso che nei suoi oltre cent’anni di storia annovera tra i suoi avventori personaggi noti come Umberto Eco, chissà se in veste di viaggiatore o ricercatore?

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E per assaporare le “queijadas de amêndoa”, i dolci alle mandorle, si può sostare nei caffé sul lungo fiume, dove l’arte antica lascia il posto alla contemporaneità come nella Casa dos Cubos, spazio espositivo e conference-room, un progetto di riconversione di un antico edificio tra i vincitori del Contract World Award nel 2009.

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Una città plasmata dall’acqua e dalla pietra, due elementi primordiali. L’uno fluido, in perpetuo divenire; l’altro statico, fisso.  Come dire, mai e per sempre, sempre diversa e sempre uguale: Tomar.

 

 

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