“La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.”
Obras em Prosa de Fernando Pessoa.
Una città-libreria, una città libraria, una città-libro, ogni “travessa” una pagina. Eventi e manifestazioni si susseguono tutto l’anno per movimentare l’atmosfera di questo delizioso borgo medievale dove entri in una libreria ed esci da un mercato biologico: sì, il mercato-libreria.
Sali la scalinata della chiesa che dall’alto delle mura merlate domina la cittadina e pensi di visitare un luogo di culto, la Igreja de São Tiago, ma entri nella Grande Livraria de Santiago, dove si pratica il culto della lettura.
Tessuti, ceramiche, frutta bio, strumenti musicali e ginja, il liquore tipico a base di amarena: le botteghe del borgo vendono prodotti artigianali locali.
Dal 2015 Óbidos fa parte della rete delle città creative dell’Unesco, ovvero delle città che hanno fatto della creatività il loro motore di sviluppo. Lo sviluppo in questo caso è legato al libro, a Folio, il festival internazionale di letteratura che il borgo ospita ogni anno a fine settembre, anticipato in aprile da Latitudes, una manifestazione incentrata sul rapporto tra letteratura e viaggiatori entrambi intesi nel senso più ampio: il viaggio dopotutto è ricerca.
Tra luglio e agosto per circa un mese, nei giorni tra giovedì e domenica si svolge il Mercato medievale di Óbidos. Ogni anno il tema cambia, ma il borgo e le sue mura si riempiono di personaggi in costume a rappresentare le arti e i mestieri medievali, si organizzano giochi e tornei e le “tascas e tabernas” offrono degustazioni di cucina tradizionale.
E dopo essere saliti nel borgo si può riposare nell’ombra dei giardini lungo le mura, seduti sulle semplici panche in legno ad ammirare la campagna intorno; un altro angolo incantato di questo Portogallo da scoprire.